Il medical gaslighting: analisi del fenomeno

Il medical gaslighting: analisi del fenomeno

Il medical gaslighting: cos’è?

Il gaslighting è una forma di manipolazione in cui una persona mette in discussione e minimizza la realtà delle esperienze o delle emozioni di qualcuno. Si verifica spesso nelle relazioni abusanti. Questo può portare le persone a diventare molto insicure e a mettere in discussione la realtà dei fatti.

Il gaslighting medico è quando tutto ciò accade all’interno di un ambiente medico o sanitario. Ad esempio: un medico minimizza o addirittura nega i sintomi che un paziente sta descrivendo e insinua che siano causati da qualcos’altro, come problemi di salute mentale. Potrebbero persino arrivare a cercare di convincere il paziente che sta immaginando i sintomi, che ciò che sta vivendo “non può essere” o che è “tutto nella sua testa”.

Spesso le persone riferiscono di aver ricevuto la diagnosi di una “malattia psicosomatica” senza aver effettuato dei test specifici.

I disturbi psicosomatici hanno una precisa manifestazione ed eziopatogenesi, non sono semplicemente sintomi fisici che non trovano riscontro con i più comuni esami medici, la diagnosi di un disturbo psicosomatico non avviene “per esclusione”.

Naturalmente, un medico può esprimere il sospetto di un disturbo psicosomatico ma in questo caso è necessario che il paziente venga indirizzato a svolgere ulteriori test psicologici per confermare o smentire questo sospetto.

Chi può essere vittima di medical gaslighting?

Tutti possono essere vittime di questo fenomeno, ma alcune categorie di persone hanno una maggiore probabilità di incorrere in questa forma di abuso emotivo.

Secondo una ricerca pubblicata su Academic Emergency Medicine, le donne che si sono recate al pronto soccorso con un grave dolore toracico hanno dovuto aspettare circa il 33% in più rispetto ai maschi che presentavano gli stessi sintomi.

Inoltre, le donne hanno da due a tre volte più probabilità rispetto ai maschi di contrarre l’Artrite Reumatoide, quattro volte di più la probabilità di sviluppare la sindrome da stanchezza cronica e tre volte di più la probabilità di sviluppare malattie autoimmuni, che sono generalmente caratterizzate da un dolore lancinante.

Inoltre, la ricerca medica si avvale spesso di volontari maschi e ignora i problemi che riguardano prevalentemente le donne. Ad esempio, nonostante il 90% delle donne riporti almeno un sintomo della sindrome premestruale,  gli studi dedicati alla disfunzione erettile, la quale colpisce il 19% dei maschi, sono cinque volte di più. Pertanto, a sperimentare maggiormente medical gaslighting sono le donne e le persone affette da  quelle malattie croniche che colpiscono prevalentemente il sesso femminile, come ad esempio: endometriosi, fibromialgia e dolore cronico. Oltre alla poca attenzione che la medicina dedica alle donne, il medical gaslighting è causato da un altro elemento importante: la difficoltà di diagnosticare determinate patologie che non hanno test specifici di laboratorio.

Come si manifesta il medical gaslighting

Le forme di negligenza medica sono più esplicite e quindi anche più facili da individuare. Il medical gaslighting invece si manifesta in modo sottile ed insidioso e affonda le sue radici nell’autorità medica, pertanto la persona può avere difficoltà a riconoscere di cosa si tratta e a mettere in discussione ciò che il medico le sta riferendo. Spesso le persone che hanno subito questa forma di abuso emotivo lo hanno capito e individuato a distanza di tempo, tuttavia una volta compresa la modalità in cui si manifesta è più facile individuarlo.

Per questo riporto qui alcuni esempi:

  • Sminuire, minimizzare o negare sintomi debilitanti o pericolosi : “il tuo dolore non è così grave”
  • Attribuire i sintomi a un problema psicologico: “è tutto nella tua testa”
  • Assumere una diagnosi basandosi sul sesso, etnia o peso: “se perdessi peso, i tuoi sintomi scomparirebbero”
  • Rifiuto di prescrivere test o esami di approfondimento: “so che non hai “questo”, non ho bisogno di un esame per avere conferma. So fare il mio lavoro“
  • Rifiutarsi di discutere i problemi di salute con il paziente
  • Rimproverare i pazienti per aver tentato un’autodiagnosi: “chi è il dottore qui, io o Google?”
  • Normalizzare il dolore anche quando viene riferito come esperienza invalidante: “è normale provare un po’ di dolore, devi solo rilassarti”.
  • Ignorare i risultati degli esami, risultati chirurgici o informazioni di altri medici: “mi baso su ciò che vedo io e qui non c’è niente che non va”
  • Ti fa dubitare di te stesso 
  • Ti dice che stai reagendo in modo eccessivo: “il problema è che sei troppo sensibile”

Le conseguenze del medical gaslighting:

Le conseguenze possono essere disastrose e davvero invalidanti. Prima di tutto, dal punto di vista psicologico. La persona inizierà a credere di essere “pazza” e di essere eccessivamente drammatica o esagerata, di fronte a numerosi medici che invalidano e normalizzano il vissuto di dolore e sofferenza. Questo porterà la persona a dubitare di se stessa e di ciò che prova, causando un abbassamento dell’autostima e un maggiore aumento di sintomi ansiosi e depressivi. Di conseguenza, le vittime di gaslighting possono diventare sempre più emotive, il che aumenta la probabilità di essere viste come poco affidabili ed eccessivamente drammatiche, screditandole ulteriormente agli occhi del personale sanitario. Questo può causare una perdita di fiducia e isolamento, con sentimenti di disperazione e incomprensione.

Tuttavia, oltre ai risvolti psicologici, non mancano quelli medici. Infatti, una persona con malattia cronica che sperimenta numerosi episodi di gaslighting tarderà ad ottenere la diagnosi. Inoltre, la sfiducia nel personale medico sanitario porterà il paziente a chiedere sempre meno spesso un consulto medico, aumentando il ritardo diagnostico e favorendo la progressione della malattia. Questo comporterà anche un peggioramento della sintomatologia con dolori e sofferenza fisica che perdura negli anni. Nei casi più gravi, la mancata diagnosi può portare a danni permanenti e persino alla morte.

Come prevenire il medical gaslighting?

Sicuramente conoscere ciò di cui si sta parlando aiuta l’individuo a capire quando si sta presentando il medical gaslighting, così da poter interrompere la visita immediatamente e segnalare l’accaduto alla direzione sanitaria. Inoltre, dato che è più probabile che questo si verifichi quando la persona è sola, è consigliabile recarsi alla visita con una persona di fiducia, come un amico o un familiare.

Il confronto con le altre persone può aiutare a fare chiarezza e capire cosa sta succedendo, soprattutto se il confronto avviene con persone che soffrono della stessa patologia.

Se sei già stato vittima di medical gaslighting è possibile che questo ti abbia ferito profondamente e che abbia portato a cambiamenti in diversi ambiti della tua vita. Per questa ragione può rendersi utile, o addirittura indispensabile, il supporto psicologico da parte di un professionista che si occupa di salute mentale che possa aiutarti a rielaborare l’evento traumatico.

Una lancia a favore dei medici

I medici non sono tuttologi, è possibile che non siano le persone indicate per poter svolgere un’accurata diagnosi. Se il medico non è in grado di fornire le risposte che il paziente desidera questo è del tutto normale ed accettabile. Non è tollerabile, invece, che escluda patologie senza avere gli strumenti per farlo o che invalidi il vissuto del paziente, confinandolo a un problema di natura stressogena o normalizzando dolori invalidanti. Un medico professionale e competente potrà non riuscire a fornire risposte adeguate al paziente, in questo caso il suo compito è quello di indirizzarlo a professionisti e colleghi specializzati che abbiano gli strumenti per aiutare la persona.

 

 

 

FONTI:

https://me-pedia.org/wiki/Medical_gaslighting

https://www.hamptonking.com/blog/are-you-a-victim-of-medical-gaslighting/

https://www.reastrawhill.com/post/what-is-medical-gaslighting-and-what-can-we-do-if-it-happens-to-us

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